Cova, Cova, Cova
Era il 1984 Olimpiadi di Los Angeles e basta il ricordo della telecronaca di Paolo Rosi della gara dei 10.000 metri in una delle sue più celebri rimonte per portarci alla mente uno dei momenti più belli dell'atletica leggera italiana: Alberto Cova, un atleta coi baffi.
Ieri durante una partita per la solidarietà a Venosa, mentre le adolescenti mostravano interesse solamente per personaggi di una televisione ormai dedita all'autocelebrazione, ho fatto fatica ad individuare questo personaggio dello sport, ormai senza i celebri baffoni alla Stalin, che resta nella storia non solo per quelle immagini notturne via satellite, ma per l'esempio sportivo che ha lasciato agli adolescenti della mia generazione, uno sport fatto di fatica, agonismo e lavoro.
Immagino che lo sport di allora fosse un punto di arrivo e non un mezzo per imporre la propria immagine, ma dopotutto il marketing non si era ancora appropriato dei nostri campioni, e che la loro vita privata non venisse data in pasto agli sponsors per alcuni milioni di Lire.
Alberto Cova il grande fratello in senso sportivo.
1 Comments:
E' vero però che tutti stavano li a impazzire pur di vedere i tipi del grande fratello, gigi di "gigi e andrea" che qualcuno urlando chiamava gigi sabbbani, e quello ringo!
Siamo pronti a inneggiare una qualsiasi persona che sia passata in tv!?!!
Posta un commento
<< Home