E’ forse una delle poche grandi occasioni in cui la nostra collettività riesce a recitare un ruolo di primo piano in terra tedesca. I primi albori della tradizione della Via Crucis vivente risalgono a 27 anni fa. Fu allora che la Comunità italiana della missione cattolica di Stoccarda-Bad Cannstatt, retta da padri scalabriniani, tentò di organizzare la prima manifestazione popolare di fede cristiana. Un centinaio di comparse in costumi del tempo presi in prestito dalla Staatsoper, sfilò per la prima volta per le vie di una città tedesca.
A quella esperienza, accolta con stupore dalla società locale e dalla stessa Chiesa tedesca, ne seguirono altre a Wuppertal, Colonia, Rottenburg, Mühlacker, Ludwigsburg, Sindelfingen, Göppingen e Calw.
Pur nella loro diversità di proporsi alla popolazione autoctona, questo modo italiano di professare la fede cristiana ha fatto presa.
Purtroppo la chiusura di alcune missioni cattoliche quali quelle di Göppingen, Rottenburg, Sindelfingen, Calw e di Aalen/Schwäbisch Gmünd hanno inesorabilmente stroncato anche questi appuntamenti di ricorrenze religiose.