I cancelli della libertà
Negli USA si sa i militari sono tutti eroi e come tali vanno celebrati, ma nel leggere dell'ottantacinquenne copilota Robert Brown che ha ricevuto insieme all'equipaggio del 485° stormo, alcuni giorni fa, un onorificenza in Columbia, sono stato colpito dalla didascalia della foto che accompagnava l'articolo su Thestate.com.
Nella foto il sig. Robert Brown assieme ad alcuni commilitoni posa davanti ad un B-24 all'aereoporto militare che all'epoca della Seconda Guerra Mondiale era situato a Venosa, ma la cosa che ancor più mi ha colpito è il dettaglio appena percettibile del materiale ai piedi dei militari, ed allora mi sono tornati alla mente i racconti di mio padre che mi raccontava di questo aereoporto e delle lamiere usate per la pista di atterraggio che divennero alla fine della guerra materiale prezioso per i venosini i quali ne fecero cancelli per le loro abitazioni o cantine.
Oggi a distanza di sessant'anni questi cancelli sono ancora praticamente dappertutto nel centro storico di Venosa, una testimonianza tattile e visiva di quella guerra che liberò l'Europa da dal mostro nazifascista.
Chissà che ricordo lascerà invece Bush in Iraq, nel sua personale guerra di aiuto al terrorismo!
4 Comments:
bellissimo..
speriamo che nn si debba parlare di corsi e ricorsi della storia!!
Troppo forte "sta cosa".
.....l'arte di riusare...sn queste cose ke mi rendono davvero felice: la creativita' e soprattutto la necessita' in molti casi si rivela sraordinaria.
e io che da piccolino ero convinto che fossero tipo reti del letto.. che letti mai potevano avere delle reti così non si sà.. però che vuoi fà.. me ne facevo di film allora.. :D :D
..ma nonostante la fantasia non avrei mai immaginato una cosa del genere :)
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